Violente proteste anti austerity in nuova sede Bce
Feriti tre agenti e una manifestante, 4 auto in fiamme, 350 arresti. Giovani incappucciati e armati di pietre e spranghe hanno aggredito polizia. Azione firmata "Blockupy".
FRANCOFORTE (WSI) - I movimenti di "Resistenza nel cuore della crisi europea" volevano rovinare la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Banca centrale di Francoforte e ci sono riusciti.
Violenti incidenti si sono verificati nella notte nella città tedesca, dove è stato inaugurato il nuovo edificio della Bce. Dietro alle azioni di disturbo c'è il gruppo "Blockupy". I militanti del movimento hanno messo a ferro e fuoco la città. Diverse persone sono state arrestate, si parla di 350, secondo quanto riportato dal sito della Frankfurter Allgemeine Zeitung.
L'ultimo bilancio parla di tre agenti di polizia e di una manifestante che sono rimasti feriti. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.
Giovani incappucciati e armati di pietre e spranghe hanno aggredito la polizia. Almeno quattro auto delle forze di polizia sono state date alle fiamme.
Il municipio della città è stato bersagliato da lanci di pietre che hanno mandato in frantumi i vetri dell'edificio. I pompieri sono dovuti intervenire in più punti, per spegnere diversi fuochi di pneumatici e cassonetti.
Il nuovo edificio della Bce è stato inaugurato alle 11 di mattina. All'appello del collettivo anticapitalista Blockupy si stima abbiano risponsto circa 10.000 manifestanti, con treni e bus organizzati, provenienti da Berlino e da altre città tedesche ed europee. La polizia ha mobilitato migliaia di agenti, elicotteri e cannoni ad acqua.
Il nuovo grattacielo, che sorgerà nella zona orientale della città tedesca, sarà alto 185 metri e costerà 1,3 miliardi di euro.
Incidenti e atti di vandalismo sono stati compiuti sia nella zona del nuovo edificio Bce, sia nella città vecchia di Francoforte che nel distretto finanziario.
I vigili del fuoco di Francoforte hanno pubblicato un messaggio sul loro profilo Twitter chiedendo ai manifestanti di non aggredire i propri uomini e mezzi.